L’interessante articolo di Gianluigi Cogo, dal titolo “La PA 4.0 faccia un passo indietro …”, pubblicato recentemente su Agenda Digitale, è un ottimo spunto per soffermarsi a pensare cosa sin ad ora si è fatto per la costruzione di un Paese Smart, quali sono i traguardi fissati dai Governi succedutisi, e cosa in effetti si sta facendo.
Cogo, nel suo articolo mette in evidenza le assurde liturgie che ingessano la P.A. e la rendono lenta e inefficace… quella Pubblica Amministrazione “dove la maggioranza dei manager ha spento il cervello già da diversi anni considerando l'innovazione uno dei tanti adempimenti”. Come si può dargli torto? (A me personalmente è capitato di incontrare un giovane segretario generale di un ente di medie dimensioni che ebbe a disporre che le PEC venissero stampate anche se con allegati da 500 pagine…!).
Come può questa Pubblica Amministrazione accelerare la crescita e governare il cambiamento richiesto non solo dalla lungimiranza della Commissione Europea, ma soprattutto da cittadini e imprese?
Cogo ritiene che la risposta sia semplice: facendo di meno e facendo ben più di un passo indietro.
Noi in merito riteniamo invece che le risposte ai sacrosanti rilievi appena posti siano diverse e che sia necessario riflettere sulle reali cause di tanto immobilismo.